Le problematiche connesse all'uso di sostanze stupefacenti continuano ad essere presenti nella realtà territoriale, anche se nel corso degli ultimi anni si è assistito ad un cambiamento della tipologia dei pazienti e dei bisogni.
Il problema dell'alcool è un dato preoccupante per i giovani che vi si approcciano sempre più precocemente; sono cambiate anche le caratteristiche del suo consumo: da abitudine familiare, connessa con i pasti, a bevanda da consumare al pub, al bar, in discoteca.
La prevenzione all'uso delle sostanze stupefacenti non può essere discontinua perché vi è spesso la convinzione, da parte dei ragazzi, della non pericolosità delle sostanze assunte, convinzione rafforzata spesso dalla piacevolezza e/o dalla facilità di acquisto.
Oltre ai problemi, ben noti, causati dall'eroina e dalla cocaina, si segnala l'aumento dei casi di assuntori di droghe sintetiche, caratterizzate da un variegata tipologia di sostanze accessibili a bassi costi, e di poli-assuntori.
Vi è dunque la necessità di porre particolare attenzione alle varie manifestazioni di disagio giovanile con elaborazione di programmi di prevenzione primaria. Altro aspetto della prevenzione in questa area è la necessità di continuare a garantire e sostenere quelle risorse sociali e di rete attraverso interventi volti all'integrazione sociale, quali gli “Inserimenti lavorativi protetti”.
Si tratta di programmi che prevedono, a seconda della persona e della fase del percorso terapeutico, la stabilizzazione clinica con miglioramento della qualità della vita, cura della salute, recupero dei rapporti affettivi e sociali, raggiungimento di autonomia economica parziale o totale e la disintossicazione, il tutto per una emancipazione dalla dipendenza.