Due sono le ipotesi che accompagnano le origini di Rocca Massima: una ne attribuisce la costruzione ai Veliterni, quando, nel V secolo, erano alla ricerca di un luogo sicuro per sfuggire alle incursioni dei Barbari; secondo l'altra, la più probabile, la rocca sarebbe sorta nel XIII secolo ad opera dei Giulianesi. Nello stemma comunale e' raffigurata una rocca merlata sulla quale si erge S. Michele Arcangelo.
Era l'antica "Arx Carventana" fondata dai Romani e più volte strappata a questi dai Volsci, fino alla distruzione completa della potenza volsca. Il centro abitato prese a fiorire nell'alto Medioevo. Rocca Massima fu feudo di varie famiglie legate ai papi che si susseguirono nel tempo. La tennero gli Annibaldi, i Conti, i Salviati, i Borghese ed infine i Doria Panphili.
Fra i monumenti più interessanti la chiesa di S.Michele Arcangelo costruita verso la fine del XV secolo in ampliamento di una precedente risalente al XIII secolo, negli anni, probabilmente, della costituzione della comunità civica (1202).
Ristrutturata nel XVIII sec. grazie al concorso della comunità e alla munificenza del Card. Gregorio Salviati (1786). Ad unica navata con soffitto a botte, termina in un'abside orientata verso nord-est dove campeggiano quattro figure di santi protettori: Santa Barbara, S. Biagio, Santa Lucia, S. Sebastiano, affreschi del pittore Mariani di Velletri, risalenti agli inizi del XX sec. La Pala che campeggia l'altare maggiore raffigurante San Michele Arcangelo è una copia dell‟originale di Guido Reni. Considerata una delle più belle copie dell'originale, fu realizzata nel 1869 da un pittore il cui nome posto in basso a sinistra è poco leggibile. Bellissimo il panorama. Ottima la gastronomia, in particolare le olive e il prosciutto. Indicazioni geografiche
FONTE: Sito www.comuneroccamassima.it